Nulla può essere piú eloquente della differenza fra il cosí detto «fondo generale di cassa» del Tesoro e la situazione del «fondo di dotazione» dello Stato per l'esercizio della Tesoreria provinciale presso la Banca d'Italia, cioè del vero e proprio conto corrente del Tesoro presso l'Istituto di Emissione [vedi tabella].
Fondo generale di cassa
30 Settembre
1926
421.860.578
Senza le contabilità speciali
1.816.505.000
Comprese le contabilità speciali
+ 632.100.000
Conto corrente presso la Banca d'Italia
31 Ottobre
»
61.850.763
1.534.561.000
- 129.700.000
30 Novembre
»
109.814.566
875.004.000
- 687.700.000
31 Dicembre
»
768.467.255
1.974.689.000
+ 95.800.000
31 Gennaio
1927
804.426.967
2.225.661.000
+ 51.000.000
28 Febbraio
»
990.835.383
2.407.212.000
+ 248.100.000
31 Marzo
»
777.283.292
2.311.802.000
+ 31.400.000
Come si vede, al 31 ottobre e al 30 novembre, cioè prima degli incassi ottenuti con l'emissione del Prestito del Littorio, il detto conto corrente si presentava in deficit, per cui la Banca dovette provvedere a pagamenti del Tesoro con propri biglietti. Nel conto dei debiti della Tesoreria richiama l'attenzione l'ammontare di vaglia del Tesoro nel 1925-1926 in 71.349 milioni per rimborsi e 70.498 milioni per incassi. Queste enormi cifre richiederebbero qualche chiarimento affinché il pubblico potesse rendersi ragione delle operazioni che rappresentavano. Ad esso intanto una cosa appare evidente e cioè che la politica di Tesoreria ha preso il sopravvento su quella di bilancio i cui risultati sono subordinati a quelli della prima.
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