Essa è una attività strettamente legata, come reazione, all'illuminismo francese, al liberalismo, ecc. e all'attività degli Stati moderni per la separazione dalla Chiesa, cioè alla riforma intellettuale e morale laicistica ben piú radicale (per le classi dirigenti) della Riforma protestante; attività cattolica che si configura specialmente dopo il '48, cioè con la fine della Restaurazione e della Santa Alleanza.
Il movimento per la stampa cattolica, di cui parla la «Civiltà Cattolica», legato al nome di Cesare D'Azeglio è interessante anche per l'atteggiamento del Manzoni al riguardo: si può dire che il Manzoni comprese il carattere reazionario dell'iniziativa del D'Azeglio e si rifiutò elegantemente di collaborarvi, eludendo le aspettazioni del D'Azeglio con l'invio della famosa lettera sul Romanticismo, che, scrive la «Civiltà Cattolica», «dato il motivo che la provocò, può considerarsi come una dichiarazione di principii. Evidentemente il vessillo letterario non era che lo schermo di altre idee, di altri sentimenti, che li divideva», e cioè il diverso atteggiamento nel problema della difesa della religione.
L'articolo della «Civiltà Cattolica» è essenziale per lo studio della preparazione dell'Azione Cattolica.
[Origini dell'Azione Cattolica.] Sulle origini dell'Azione Cattolica cfr. l'articolo La fortuna del La Mennais e le prime manifestazioni d'Azione Cattolica in Italia («Civiltà Cattolica» del 4 ottobre 1930: è la prima parte dell'articolo; la continuazione appare molto piú tardi, come sarà notato), che si riallaccia al precedente articolo su Cesare D'Azeglio ecc.
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