Il lodo è contenuto in una lettera in data 5 giugno 1929 del cardinale Sbarretti, Prefetto della Congregazione del Concilio, a mons. Achille Liénart, vescovo di Lilla.
Il documento è importante, perché in parte integra il Codice Sociale e in parte ne amplia il quadro, come per esempio là dove riconosce agli operai e ai sindacati cattolici il diritto di formare un fronte unico anche con gli operai e i sindacati socialisti nelle quistioni economiche. Bisogna tener conto che se il Codice Sociale è un testo cattolico, è però privato o soltanto ufficioso, e in tutto o in parte potrebbe essere sconfessato dal Vaticano. Questo documento invece è ufficiale.
Questo documento è certamente legato al lavorío del Vaticano in Francia per creare una democrazia politica cattolica e l'ammissione del «fronte unico», anche se passibile di interpretazioni cavillose e restrittive, è una «sfida» all'Action française e un segno di détente coi radicali socialisti e la C.G.T.
Nello stesso fascicolo della «Civiltà Cattolica» è un diffuso e interessante articolo di commento al lodo vaticano. Questo lodo è costituito di due parti organiche: nella prima, composta di 7 brevi tesi accompagnate ognuna di ampie citazioni tolte da documenti pontifici, specialmente di Leone XIII, si dà un riassunto chiaro della dottrina sindacale cattolica; nella seconda si tratta del conflitto specifico in esame, cioè le tesi sono applicate e interpretate nei fatti reali.
[I cattolici e l'insurrezione.] A proposito dei provvedimenti presi nel 1931 contro l'Azione Cattolica italiana è interessante l'articolo Una grave questione di educazione cristiana: A proposito del Primo Congresso Internazionale dell'Insegnamento medio libero di Bruxelles (28-31 luglio 1930), pubblicato nella «Civiltà Cattolica» del 20 settembre 1930.
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