Da ultimo poi, finita la guerra e molto piú dopo lo scioglimento del «Sodalizio Piano» - decretato dalla Sacra Congregazione del Concilio, non certo a titolo di lode, ma di proibizione e di biasimo - fu promossa tutta a spese di un noto e ricchissimo finanziere Simon di Parigi e della sua larga consorteria, la pubblicazione e la prodiga diffusione gratuita di libelli i piú ignominiosi e criticamente insipienti centro la Compagnia di Gesú, i suoi Santi, i suoi dottori e maestri, le sue opere e le sue costituzioni, pure solennemente approvate dalla Chiesa. È la nota collezione dei cosí detti "Récalde", cresciuta già ad oltre una dozzina di libelli, alcuni di piú volumi, in cui è troppo riconosciuta e non meno retribuita la parte dei complici romani. Essa viene ora rinforzata dalla pubblicazione sorella di foglietti diffamatori, i piú farneticanti, sotto il titolo complessivo ed antifrastico di "Vérités", emuli dei fogli gemelli dell'Agenzia Urbs ovvero Romana, i cui articoli ritornano poi talora, quasi a verbo, in altri fogli "periodici"».
Gli integrali sparsero «le peggiori calunnie» contro Benedetto XV, come si può vedere dall'articolo comparso alla morte di questo papa nella «Vieille France» (di Urbain Gohier ) e nella «Ronda» (febbraio 1922), «anche questo (periodico) tutt'altro che cattolico e morale, ma onorato tuttavia dalla collaborazione di Umberto Benigni, il cui nome si trova registrato nella bella compagnia di quei giovani piú o meno scapestrati». «Lo stesso spirito di diffamazione, continuato sotto il presente Pontificato, in mezzo alle file medesime dei cattolici, dei religiosi e del clero, non si può dire quanto abbia fatto di male nelle coscienze, quanto scandalo portatovi e quanta alienazione di animi, in Francia sopra tutto.
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