Pagina (482/599)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      La religione, il lotto e l'oppio della miseria.
     
     
      Testimonianze cattoliche. «Si insidia e si sovverte lentamente l'unità religiosa della patria; s'insegna la ribellione alla Chiesa, rappresentandola quale semplice società umana, che si arrogherebbe diritti che non ha, e di rimbalzo si colpisce anche la società civile, e si preparano gli uomini all'insofferenza di ogni giogo. Poiché, scosso il giogo di Dio e della Chiesa, quale altro se ne troverà che possa frenare l'uomo, e costringerlo al dovere duro della vita quotidiana?»: «Civiltà Cattolica», 2 gennaio 1932, ultimo periodo dell'articolo Il regno di Dio secondo alcuni filosofi moderni. Espressioni di questo genere sono diventate sempre piú frequenti nella «Civiltà Cattolica» (accanto alle espressioni che propongono la filosofia di S. Tomaso come «filosofia nazionale» italiana, come «prodotto nazionale» che deve preferirsi ai prodotti stranieri) e ciò è per lo meno strano, perché è la teorizzazione esplicita della religione come strumento di azione politica.
     
     
      La religione, il lotto e l'oppio della miseria. Nelle Conversazioni critiche (Serie II, pp. 300-301) il Croce ricerca la «fonte» del Paese di Cuccagna di Matilde Serao e la trova in un pensiero del Balzac. Nel racconto La Rabouilleuse scritto nel 1841 e poi intitolato Un ménage de garçon, narrandosi di madama Descoings la quale da ventun anno giocava un famoso suo terno, il «sociologo e filosofo romanziere» osserva: «Cette passion, si universellement condamnée, n'a jamais été étudiée. Personne n'y a l'opium de la misère.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Note sul Machiavelli sulla politica e sullo Stato moderno
di Antonio Gramsci
pagine 599

   





Chiesa Dio Chiesa Cattolica Dio Cattolica S. Tomaso Conversazioni Serie II Croce Paese Cuccagna Matilde Serao Balzac La Rabouilleuse Descoings