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      Ponti della S.I.P. Nel '25-26 il Fovel collaborò spesso alla «Voce Repubblicana». Oggi (1929) sostiene il corporativismo come premessa a una forma italiana d'americanizzazione, collabora al «Corriere Padano» di Ferrara, ai «Nuovi Studi», ai «Nuovi Problemi», ai «Problemi del Lavoro» e insegna (pare) all'Università di Ferrara.
      Ciò che nella tesi del Fovel, riassunta dal Pagni, pare significativo, è la sua concezione della corporazione come di un blocco industriale-produttivo autonomo, destinato a risolvere in senso moderno e accentuatamente capitalistico il problema di un ulteriore sviluppo dell'apparato economico italiano, contro gli elementi semifeudali e parassitari della società che prelevano una troppo grossa taglia sul plusvalore, contro i cosí detti «produttori di risparmio». La produzione del risparmio dovrebbe diventare una funzione interna (a miglior mercato) dello stesso blocco produttivo, attraverso uno sviluppo della produzione a costi decrescenti che permetta, oltre a una maggior massa di plusvalore, piú alti salari, con la conseguenza di un mercato interno piú capace, di un certo risparmio operaio e di piú alti profitti. Si dovrebbe avere cosí un ritmo piú accelerato di accumulazione di capitali nel seno stesso dell'azienda e non attraverso l'intermediario dei «produttori di risparmio» che in realtà sono divoratori di plusvalore. Nel blocco industriale-produttivo l'elemento tecnico - direzione e operai - dovrebbe avere il sopravvento sull'elemento «capitalistico» nel senso piú «meschino» della parola, cioè all'alleanza tra capitani d'industria e piccoli borghesi risparmiatori dovrebbe sostituirsi un blocco di tutti gli elementi direttamente efficienti nella produzione, che sono i soli capaci di riunirsi in Sindacato e quindi di costituire la Corporazione produttiva (donde la conseguenza estrema, tratta dallo Spirito, della Corporazione proprietaria). Il Pagni obbietta al Fovel che la sua trattazione non è una nuova economia politica, ma solo una nuova politica economica, obbiezione formale, che può avere un rilievo in certa sede, ma non tocca l'argomento principale; le altre obbiezioni, concretamente, non sono altro che la constatazione di alcuni aspetti arretrati dell'ambiente italiano per rispetto a un simile rivolgimento «organizzativo» dell'apparecchio economico.


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Note sul Machiavelli sulla politica e sullo Stato moderno
di Antonio Gramsci
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