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      È questo un limite alla legge della concorrenza determinata dall'armata di riserva e dalla disoccupazione e questo limite è sempre stato all'origine delle formazioni di aristocrazie privilegiate. Poiché non ha mai funzionato e non funziona una legge di equiparazione perfetta dei sistemi e dei metodi di produzione e di lavoro per tutte le aziende di un determinato ramo d'industria, consegue che ogni azienda, in una certa misura piú o meno ampia, è «unica», e si forma una maestranza con una qualifica propria alla particolare azienda: piccoli «segreti» di fabbricazione e di lavoro, «trucchi» che sembrano trascurabili in sé, ma che, ripetuti infinità di volte, possono avere una portata economica ingente. Un caso particolare si può studiare nell'organizzazione del lavoro dei porti, specialmente in quelli ove esiste squilibrio tra imbarco e sbarco di merci e dove si verificano ingorghi stagionali di lavoro e morte stagioni. È necessario avere una maestranza che sia sempre disponibile (che non si allontani dal posto di lavoro) per il minimo di lavoro stagionale o d'altro genere, e quindi la formazione dei ruoli chiusi, con gli alti salari e altri privilegi, in contrapposizione alla massa degli «avventizi» ecc. Ciò si verifica anche nell'agricoltura, nel rapporto tra coloni fissi e braccianti e in molte industrie dove esistono le «morte stagioni», per ragioni inerenti all'industria stessa, come l'abbigliamento, o per la difettosa organizzazione del commercio all'ingrosso che fa i suoi acquisti secondo cicli propri, non ingranati col ciclo di produzione, ecc.


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Note sul Machiavelli sulla politica e sullo Stato moderno
di Antonio Gramsci
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