L'articolo è una variazione del libro di Edgard Ansel Mowrer, This American World, che il Linati giudica «veramente acuto, ricco di idee e scritto con una concisione tra classica e brutale che piace, e da un pensatore a cui certo non fanno difetto né lo spirito d'osservazione né il senso delle gradazioni storiche né la varietà della cultura». Il Mowrer ricostruisce la storia culturale degli Stati Uniti fino alla rottura del cordone ombelicale con l'Europa e all'avvento dell'Americanismo.
Sarebbe interessante analizzare i motivi del grande successo avuto da Babbitt in Europa. Non si tratta di un gran libro: è costruito schematicamente e il meccanismo è anche troppo manifesto. Ha importanza culturale piú che artistica: la critica dei costumi prevale sull'arte. Che in America ci sia una corrente letteraria realistica che incominci dall'essere critica dei costumi è un fatto culturale molto importante: significa che si estende l'autocritica, che nasce cioè una nuova civiltà americana cosciente delle sue forze e delle sue debolezze: gli intellettuali si staccano dalla classe dominante per unirsi a lei piú intimamente, per essere una vera superstruttura, e non solo un elemento inorganico e indistinto della struttura-corporazione.
Gli intellettuali europei hanno già in parte perduto questa funzione: non rappresentano piú l'autocoscienza culturale, l'autocritica della classe dominante; sono ridiventati agenti immediati della classe dominante, oppure se ne sono completamente staccati, costituendo una casta a sé, senza radici nella vita nazionale popolare.
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