Cosí sono nati sul fronte russo i Consigli dei delegati militari, cosí i soldati contadini hanno potuto attivamente partecipare alla vita dei soviet di Pietrogrado, di Mosca, e degli altri centri industriali russi, e hanno acquistato coscienza della unità della classe lavoratrice; e cosí è avvenuto che, a mano a mano l'esercito russo smobilizzava e i soldati tornavano alle loro sedi di lavoro, tutto il territorio dell'Impero, dalla Vistola al Pacifico, si andasse coprendo di una fitta rete di Consigli locali, organi elementari della ricostruzione statale del popolo russo. Su questa nuova psicologia si fonda la propaganda comunista irradiata dalle città industriali e si fondano le gerarchie sociali liberamente promosse e accettate attraverso le esperienze di vita collettiva rivoluzionaria.
Le condizioni storiche dell'Italia non erano e non sono molto differenti da quelle russe. Il problema della unificazione di classe degli operai e dei contadini si presenta negli stessi termini: essa avverrà nella pratica dello Stato socialista e si fonderà sulla nuova psicologia creata dalla vita comune in trincea.
L'agricoltura italiana deve radicalmente trasformare i suoi procedimenti per uscire dalla crisi determinata dalla guerra. La distruzione del bestiame impone l'introduzione delle macchine, impone un rapido passaggio alla coltura industriale accentrata con la disponibilità di istituzioni tecniche ricche di mezzi. Ma una tale trasformazione non può avvenire in regime di proprietà privata senza determinare un disastro: è necessario che essa avvenga in uno Stato socialista, nell'interesse dei contadini e degli operai, associate in unità comuniste di lavoro.
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