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      La Stampa crede che Turati-D'Aragona-Modigliani siano armi più sicure dei cannoni per domare le rivolte dei contadini e per fare occupare le fabbriche occupate.
      Alle concezioni precise e organiche del Corriere e della Stampa, il fascismo contrappone discorsi e misure puramente meccaniche e ridicolmente coreografiche.
      Il fascismo è responsabile della distruzione del sistema di protezionismo operaio conosciuto col nome di «Corporativismo reggiano», di «Evangelismo prampoliniano», ecc., ecc. Il fascismo ha tolto ai «democratici» l'arma piú forte per far deviare sugli operai l'odio delle masse contadine che deve riversarsi sui capitalisti. Il «succhionismo rosso» non esiste piú: ma le condizioni del Mezzogiorno non sono migliorate per ciò. Al «succhionismo rosso» è successo il «succhionismo tricolore»: come evitare che il contadino meridionale veda nel fascismo la sintesi concentrata di tutti i suoi oppressori e i suoi sfruttatori? Rovesciato il castello di carta del riformismo emiliano-romagnolo, bisognò sciogliere la guardia regia, cui non si potevano piú dare a bere gli alcoolici anti-operai. Gli industriali qualcosa fecero per aiutare Mussolini: la Confederazione generale dell'industria, nella sua conferenza del giugno 1923, cosí parlò per bocca del presidente on. Benni: «Cosí pure certamente andrà presto a terminare un'altra azione lunga e complessa che noi abbiamo iniziato per il Mezzogiorno d'Italia. Vogliamo portare il nostro contributo, con un'azione pratica, al risorgere dell'Italia meridionale ed insulare, dove già si manifestano promettenti i primi indizi di un salutare risveglio economico.


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La questione meridionale
di Antonio Gramsci
pagine 117

   





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