La Sezione socialista guidata dai comunisti intervenne energicamente nella quistione. Fu detto agli operai: una grande azienda cooperativa come la Fiat può essere assunta dagli operai, solo se gli operai sono decisi a entrare nel sistema di forze politiche borghesi che oggi governa l'Italia. La proposta della direzione della Fiat rientra nel piano politico giolittiano. In che consiste questo piano? La borghesia, già prima della guerra, non poteva piú governare tranquillamente. L'insurrezione dei contadini siciliani del 1894 e l'insurrezione di Milano del 1898 furono lo experimentum crucis della borghesia italiana. Dopo il decennio sanguinoso '90-900, la borghesia dovette rinunziare a una dittatura troppo esclusivista, troppo violenta, troppo diretta: insorgevano contro di lei simultaneamente se anche non coordinatamente i contadini meridionali e gli operai settentrionali. Nel nuovo secolo la classe dominante inaugurò una nuova politica, di alleanze di classe, di blocchi politici di classe, cioè di democrazia borghese. Doveva scegliere: o una democrazia rurale, cioè una alleanza coi contadini meridionali, una politica di libertà doganale, di suffragio universale, di decentramento amministrativo, di bassi prezzi nei prodotti industriali, o un blocco industriale capitalistico-operaio, senza suffragio universale, per il protezionismo doganale, per il mantenimento dell'accentramento statale (espressione del dominio borghese sui contadini, specialmente del Mezzogiorno e delle isole), per una politica riformistica dei salari e delle libertà sindacali.
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