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      Y tanto el vencedor es más honrado,
      Cuanto más el vencido es reputado;
     
      así, que ya corren por mi cuenta y son mías las innumerables hazañas del ya referido Don Quijote».
     
     
      Ottimismo e pessimismo. È da osservare che l’ottimismo non è altro, molto spesso, che un modo di difendere la propria pigrizia, le proprie irresponsabilità, la volontà di non far nulla. È anche una forma di fatalismo e di meccanicismo. Si conta sui fattori estranei alla propria volontà ed operosità, li si esalta, pare che si bruci di un sacro entusiasmo. E l’entusiasmo non è che esteriore adorazione di feticci. Reazione necessaria, che deve avere per punto di partenza l’intelligenza. Il solo entusiasmo giustificabile è quello che accompagna la volontà intelligente, l’operosità intelligente, la ricchezza inventiva in iniziative concrete che modificano la realtà esistente.
     
     
      [Caratteri nazionali.] Quando si parla di «caratteri nazionali» occorre ben fissare e definire ciò che s’intende dire. Intanto occorre distinguere tra nazionale e «folcloristico». A quali criteri ricorrere per giungere a tale distinzione? Uno (e forse il piú esatto) può esser questo: il folcloristico si avvicina al «provinciale» in tutti i sensi, cioè sia nel senso di «particolaristico», sia nel senso di anacronistico, sia nel senso di proprio a una classe priva di caratteri universali (almeno europei). C’è un folcloristico nella cultura, a cui non si suole badare: per esempio è folcloristico il linguaggio melodrammatico, cosí come è tale il complesso di sentimenti e di «pose» snobistiche ispirate dai romanzi d’appendice.


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Passato e presente
di Antonio Gramsci
pagine 364

   





Don Quijote Caratteri