Per ciò che riguarda il De Bono è da osservare che verso il ’18-’19 le opinioni del De Bono a proposito dei rapporti tra politica ed esercito non erano precisamente le stesse di ora: le sue note militari nel «Mondo» e una sua pubblicazione di quel tempo, in cui era vivo il ricordo degli insegnamenti dati dalla rotta di Caporetto, sarebbero da rivedere.
Giolitti. Nella commemorazione di Giolitti (morto il 17 luglio 1928) scritta per il «Journal des Débats», Maurice Pernot dice: «Egli prese come punto di partenza un’idea originale e forse giusta: nel momento in cui in Italia si delineavano due forze nuove, cioè una borghesia intraprendente e una classe operaia organizzata, bisognava sostituire ai vecchi governi di partito un governo di opinione pubblica e far partecipare queste due forze alla vita politica del Paese». L’affermazione non è esatta né in generale né in alcuni particolari. Cosa vuol dire «sostituire ai governi di partito un governo di opinione pubblica?» Significa sostituire al governo di «certi» partiti, il governo di «altri» partiti. Nel caso concreto, in Italia, significava distruggere le vecchie consorterie e cricche particolaristiche, che vivevano parassitariamente sulla polizia statale che difendeva i loro privilegi e il loro parassitismo, e determinare una piú larga partecipazione di «certe» masse alla vita statale attraverso il Parlamento. Bisognava, per Giolitti, che rappresentava il Nord e l’industria del Nord, spezzare la forza retriva e asfissiante dei proprietari terrieri, per dare alla nuova borghesia piú largo spazio nello Stato, e anzi metterla alla direzione dello Stato.
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