Il Gentile pone la fase corporativo-economica come fase etica nell’atto storico: egemonia e dittatura sono indistinguibili, la forza è consenso senz’altro: non si può distinguere la società politica dalla società civile: esiste solo lo Stato e naturalmente lo Stato-governo, ecc.
La stessa posizione contrastante che, nella sfera filosofica, si verifica tra Croce e Gentile, si verifica nel campo dell’economia politica tra Einaudi e i discepoli di Gentile (cfr. la polemica Einaudi-Benini-Spirito in «Nuovi Studi» del 1930); il concetto di cittadino-funzionario dello Stato, proprio dello Spirito, discende direttamente dalla mancata divisione tra società politica e società civile, tra egemonia politica e governo politico-statale, in realtà quindi dalla antistoricità o astoricità della concezione dello Stato che è implicita nella concezione dello Spirito, nonostante le sue affermazioni perentorie e i suoi sbraitamenti polemici. Lo Spirito non vuole riconoscere che per il fatto che ogni forma di proprietà è legata allo Stato, anche per gli economisti classici lo Stato interviene in ogni momento nella vita economica, che è un tessuto continuo di passaggi di proprietà. La concezione dello Spirito, concretamente, rappresenta un ritorno alla pura economicità, che egli rimprovera ai suoi contradditori.
È interessante notare che in questa concezione è contenuto l’«americanismo», poiché l’America non ha ancora superato la fase economica-corporativa, attraversata dagli Europei nel Medioevo, cioè non ha ancora creato una concezione del mondo e un gruppo di grandi intellettuali che dirigano il popolo nell’ambito della società civile: in questo senso è vero che l’America è sotto l’influsso europeo, della storia europea.
| |
Gentile Stato Stato-governo Croce Gentile Einaudi Gentile Einaudi-Benini-Spirito Studi Stato Spirito Stato Spirito Spirito Stato Stato Spirito America Europei Medioevo America
|