[Farmacia di provincia.] Tendenza al pettegolezzo, alla maldicenza, alle insinuazioni perfide e calunniose in contrapposto alla possibilità di discussione libera, ecc. Istituto della «farmacia di provincia», che ha una sua concezione del mondo che si impernia sul cardine principale che, se le cose vanno male, significa che il diavolo ci ha messo la coda, e gli avvenimenti sono giudicati dagli uomini, che sono tutti mascalzoni, ladri, ecc. Se poi si scopre che un uomo politico è cornuto, tutto diventa chiaro.
Richiamare il costume della cosí detta «briglia della comare», che era un modo di mettere alla berlina le donne pettegole, mettimale e rissose. Alla donna si applicava un meccanismo, che, fissato alla testa e al collo le teneva fermo sulla lingua un listello di metallo che le impediva di parlare.
La logica di don Ferrante. Si può avvicinare la forma mentale di don Ferrante a quella che è contenuta nelle cosí dette «tesi» di Roma (ricordare la discussione sul «colpo di Stato» ecc.). Era proprio come il negare la «peste» e il «contagio» da parte di don Ferrante e cosí morirne «stoicamente» (se pure non è da usare un altro avverbio piú appropriato). Ma in don Ferrante in realtà c’era piú ragione «formale» almeno, cioè egli rifletteva il modo di pensare dell’epoca sua (e questo il Manzoni mette in satira, personificandolo in don Ferrante), mentre nel caso piú moderno si trattava di anacronismo, come se don Ferrante fosse risuscitato con tutta la sua mentalità in pieno secolo XX.
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