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      Cosí si può avere una élite alla rovescia, una avanguardia di invalidi, una testa-coda.
     
     
      [Manifestazioni di settarismo.] Una delle manifestazioni piú tipiche del pensiero settario (pensiero settario è quello per cui non si riesce a vedere come il partito politico non sia solo l’organizzazione tecnica del partito stesso, ma tutto il blocco sociale attivo di cui il partito è la guida perché l’espressione necessaria) è quella per cui si ritiene di poter fare sempre certe cose anche quando la «situazione politico-militare» è cambiata. Tizio lancia un grido e tutti applaudono e si entusiasmano; il giorno dopo, la stessa gente che ha applaudito e si è entusiasmata a sentire lanciare quel grido, finge di non sentire, scantona, ecc.; al terzo giorno, la stessa gente rimprovera Tizio, lo rintuzza, e anche lo bastona o lo denunzia. Tizio non ne capisce nulla; ma Caio che ha comandato Tizio, rimprovera Tizio di non aver gridato bene, o di essere un vigliacco o un inetto, ecc. Caio è persuaso che quel grido, elaborato dalla sua eccellentissima capacità teorica, deve sempre entusiasmare e trascinare, perché nella sua conventicola infatti i presenti fingono ancora di entusiasmarsi, ecc. Sarebbe interessante descrivere lo stato d’animo di stupore e anche di indignazione del primo francese che vide rivoltarsi il popolo siciliano dei Vespri.
     
     
      Passaggio dalla guerra manovrata (e dall’attacco frontale) alla guerra di posizione anche nel campo politico. Questa mi pare la quistione di teoria politica la piú importante, posta dal periodo del dopo guerra e la piú difficile ad essere risolta giustamente.


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Passato e presente
di Antonio Gramsci
pagine 364

   





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