Pagina (133/364)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Per quale «coda del diavolo» avvenga che solo Spirito e Volpicelli posseggano questa verità e gli altri non la vogliano possedere, non è stato ancora spiegato dai due, ma appare qua e là un barlume dei mezzi con cui i due ritengono che la verità dovrà essere diffusa e diventare autocoscienza: è la polizia (ricordare il discorso Gentile a Palermo nel ’24). Per ragioni politiche è stato detto alle masse: «Ciò che voi aspettavate e vi era stato promesso dai ciarlatani, ecco, esiste già», cioè la società regolata, l’uguaglianza economica, ecc. Spirito e Volpicelli (dietro Gentile, che però non è cosí sciocco come i due) hanno allargato l’affermazione, e l’hanno «speculata», «filosofizzata», sistemata, e si battono come leoni impagliati contro tutto il mondo, che sa bene cosa pensare di tutto ciò. Ma la critica di questa «utopia» domanderebbe ben altra critica, avrebbe ben altre conseguenze che la carriera piú o meno brillante dei due Aiaci dell’«attualismo» e allora assistiamo alla giostra attuale. In ogni modo è ben meritato che il mondo intellettuale sia sotto la ferula di questi due pagliacci, come fu ben meritato che l’aristocrazia milanese sia rimasta tanti anni sotto il tallone della triade. (La sottoscrizione per le nozze di donna Franca potrebbe essere paragonata con l’atto di omaggio a Francesco Giuseppe nel 1853: [la distanza] da Francesco Giuseppe a donna Franca indica la caduta della aristocrazia milanese). Bisognerebbe anche osservare come la concezione di Spirito e Volpicelli sia un derivato logico delle piú scempie e «razionali» teorie democratiche.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Passato e presente
di Antonio Gramsci
pagine 364

   





Spirito Volpicelli Gentile Palermo Volpicelli Gentile Aiaci Franca Francesco Giuseppe Francesco Giuseppe Franca Spirito Volpicelli