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      ) avviene una nuova gerarchia fra gli Stati, ciò che è piú complesso e porta ad arresto nel commercio (e spesso a guerre); cioè c’è passaggio «gratuito» di merci e servizi tra un paese e l’altro e non solo tra una classe e l’altra della popolazione. La stabilità della moneta è una rivendicazione, all’interno, di alcune classi e, all’estero (per le monete internazionali, per cui si sono presi gli impegni), di tutti i commercianti; ma perché esse variano? Le ragioni sono molte, certamente: 1) perché lo Stato spende troppo, cioè non vuol far pagare le sue spese a certe classi, direttamente, ma indirettamente ad altre e, se è possibile, a paesi stranieri; 2) perché non si vuole diminuire un costo «direttamente» (esempio il salario), ma solo indirettamente e in un tempo prolungato, evitando attriti pericolosi, ecc. In ogni caso, anche gli effetti monetari sono dovuti all’opposizione dei gruppi sociali, che bisogna intendere nel senso non sempre del paese stesso dove il fatto avviene, ma di un paese antagonista.
      È questo un principio poco approfondito e tuttavia capitale per la comprensione della storia: che un paese sia distrutto dalle invasioni «straniere» o barbariche non vuol dire che la storia di quel paese non è inclusa nella lotta di gruppi sociali. Perché è avvenuta l’invasione? Perché quel movimento di popolazione, ecc.? Come, in un certo senso, in uno Stato, la storia è storia delle classi dirigenti, cosí, nel mondo, la storia è storia degli Stati egemoni. La storia degli Stati subalterni si spiega con la storia degli Stati egemoni.


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Passato e presente
di Antonio Gramsci
pagine 364

   





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