La caduta dell’impero romano si spiega con lo svolgimento della vita dell’impero romano stesso, ma questo dice perché «mancavano» certe forze, cioè è una storia negativa e perciò lascia insoddisfatti. La storia della caduta dell’impero romano è da ricercare nello sviluppo delle popolazioni «barbariche» e anche oltre, perché spesso i movimenti delle popolazioni barbariche erano [conseguenze] «meccaniche» (cioè poco conosciute) di altro movimento affatto sconosciuto. Ecco perché la caduta dell’impero romano dà luogo a «brani oratori» e viene presentata come un enigma: 1) perché non si vuole riconoscere che le forze decisive della storia mondiale non erano allora nell’impero romano (fossero pure forze primitive); 2) perché di tali forze mancano i documenti storici. Se c’è enigma, non si tratta di cose «inconoscibili», ma semplicemente «sconosciute» per mancanza di documenti. Rimane da vedere la parte negativa: «perché l’impero si fece battere?»; ma appunto lo studio delle forze negative è quello che soddisfa di meno e a ragione, perché di per sé presuppone l’esistenza di forze positive e non si vuol mai confessare di non conoscere queste. Nella quistione dell’impostazione storica della caduta dell’impero romano entrano in gioco anche elementi ideologici, di boria, che sono tutt’altro che trascurabili.
Elementi della crisi economica. Nella pubblicità della «Riforma Sociale» le cause «piú caratteristiche e gravi» della crisi sono elencate come segue: 1) alte imposte; 2) consorzi industriali; 3) sindacati operai; 4) salvataggi; 5) vincoli; 6) battaglie per il prodotto nazionale; 7) contingentamento; 8) debiti interalleati; 9) armamenti; 10) protezionismo.
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