Quistioni agrarie. Cosa deve intendersi per «azienda agricola»? Un’organizzazione industriale per la produzione agricola che abbia caratteri permanenti di continuità organica. Differenza tra azienda e impresa. L’impresa può essere per fini immediati, mutevoli ogni anno o gruppo di anni, ecc., senza investimenti fondiari, ecc., con capitale d’esercizio «d’avventura». La quistione ha importanza, perché l’esistenza della azienda o del sistema aziendale indica il grado di industrializzazione raggiunto e ha una ripercussione sulla mentalità della massa contadina. Arrigo Serpieri: «La stabilizzazione nello spazio dell’impresa è realizzata, quando essa coincide con una azienda, unità tecnico-economica che stabilmente coordina terra, capitali e forze di lavoro occorrenti alla produzione». (Su alcuni di questi problemi confrontare l’articolo del Serpieri, Il momento attuale della bonifica, nella «Gerarchia» del luglio 1933).
«L’agricoltore è risparmiatore: egli sa che la sistemazione del terreno, gli impianti, le costruzioni, sono cose periture e sa che cagioni nemiche, che egli non può dominare, possono fargli perdere il raccolto; non calcola quote d’ammortamento, di reintegro e di rischio, ma accumula risparmio e, nei momenti difficili, ha una resistenza economica che meraviglia chi esamina le situazioni contingenti». (Antonio Marozzi, La razionalizzazione della produzione, «Nuova Antologia», 16 febbraio 1932). È vero che il contadino è un risparmiatore generico e che ciò, in circostanze molto determinate, è una forza; ma bisognerebbe notare a che prezzo sono possibili questi risparmi «generici» resi necessari dall’impossibilità di calcoli economici precisi, e come questi risparmi vengano scremati dalle manovre della finanza e della speculazione.
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