L’«Italia Letteraria» ha aperto un’inchiesta sulla quistione: nella risposta del prof. Giuseppe Modugno (preside di liceo e noto grecista, oltre che seguace della pedagogia gentiliana) si dice, dopo aver riconosciuto che è vera la decadenza del latino nelle scuole: «E la riforma Gentile? quale influenza ha essa esercitato su un siffatto stato di cose?... sono un convinto ammiratore (della riforma)». Ma «...uno strumento qualsiasi può essere ottimo, ma può non essere persona adatta chi l’adopera. Se quello strumento, pertanto, fa male quel che fa e non consegue l’effetto cui è destinato, si deve perciò concludere che sia mal fatto?». Maraviglioso! Altra volta, affidare uno strumento «ottimo» alle persone inadatte, si chiamava astrattismo, antistoricismo, ecc.; si affermava che non esistono strumenti ottimi in sé, ma rispondenti al fine, adeguati alla situazione, ecc. Vedere tutto ciò che si è scritto, per esempio, contro il... parlamentarismo.
La scuola professionale. Nel novembre 1931 si è svolta alla Camera dei deputati un’ampia discussione sull’insegnamento professionale, e in essa tutti gli elementi teorici e pratici per lo studio del problema sono affiorati in modo abbastanza perspicuo e organico. Tre tipi di scuola: 1) professionale; 2) media tecnica; 3) classica. La prima per gli operai e contadini, la seconda per i piccoli borghesi, la terza per la classe dirigente.
La quistione si è svolta sull’argomento se le scuole professionali devono essere strettamente pratiche e fine a se stesse, tanto da non dare possibilità di passaggio non solo alla scuola classica, ma neanche a quella tecnica.
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