Il tipo mentale dell’humanista ritratto dal Cervantes si è conservato finora, e cosí si son conservate nel popolo le «curiosità» di Sancio, e ciò spesso appunto viene chiamato «scienza». Questo tipo mentale, in confronto a quelli tormentati, per esempio, dal problema del moto perpetuo, è poco conosciuto e troppo poco messo in ridicolo, perché in certe regioni è un vero flagello. Al carcere di Palermo, nel dicembre 1926, ho visto una dozzina di volumi, scritti da siciliani, e stampati in Sicilia stessa, ma alcuni in America da emigrati (certo inviati in omaggio al carcere o al cappellano). Il piú tipico di essi era un volume di certo Santi Sparacio, impiegato della ditta Florio, il quale appariva autore anche di altre pubblicazioni. Non ricordo il titolo principale del libro; ma nei sottotitoli, si affermava che si voleva dimostrare: 1) la esistenza di Dio, 2) la divinità di Gesú Cristo, 3) l’immortalità dell’anima. Nessuna di queste quistioni era realmente trattata, ma invece, nelle circa 300 pagine del volume, si contenevano le quistioni piú disparate su tutto lo scibile: per esempio, si trattava come fare per impedire la masturbazione nei ragazzi, come evitare gli scontri tranviari, come evitare che nelle case si rompano tanti vetri alle finestre, ecc. Questo della «rottura dei vetri» era trattato cosí: si rompono tanti vetri, perché si pongono le sedie con lo schienale troppo vicino ai vetri, e, sedendosi, per il peso lo schienale si abbassa e il vetro è rotto. Quindi bisogna curare, ecc.; ciò per pagine e pagine.
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