Cosí il Commonwealth delle nazioni britanniche non può essere tradotto con «repubblica», sebbene significhi anche «repubblica».
Religione e politica. Un argomento da studiare è questo: se esista un rapporto e quale sia tra l’unità religiosa di un paese e la molteplicità dei partiti e, viceversa, tra la unità relativa dei partiti e la molteplicità delle chiese e sétte religiose. Si osserva che negli Stati Uniti, dove i partiti politici efficienti sono due o tre, esistono centinaia di chiese e sétte religiose; in Francia, dove l’unità religiosa è notevole, esistono decine e decine di partiti. Ciò che fa riflettere è il caso della Russia zarista, dove partiti politici normalmente e legalmente non esistevano o erano repressi ed esisteva la tendenza alla molteplicità delle sétte religiose le piú imbevute di fanatismo. Si potrebbe spiegare osservando che sia il partito che la religione sono forme di concezione del mondo e che l’unità religiosa è apparente, come è apparente l’unità politica: l’unità religiosa nasconde una reale molteplicità di concezioni del mondo che trovano espressione nei partiti, perché esiste «indifferentismo» religioso, come l’unità politica nasconde molteplicità di tendenze che trovano espressione nelle sétte religiose, ecc. Ogni uomo tende ad avere una sola concezione del mondo organica e sistematica, ma poiché le differenziazioni culturali sono molte e profonde, la società assume una bizzarra variegazione di correnti che presentano un colorito religioso o un colorito politico a seconda della tradizione storica.
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