Benché in sostanza sia lo stesso errore, nondimeno, nella maniera di concepirlo ed esprimerlo si distingue il panteismo, che immagina il mondo come un essere assoluto, oggetto di culto religioso: "il tutto è Dio" dal teopanismo, che concepisce Dio come la realtà spirituale-reale, da cui emanano tutte le cose: "Dio diventa tutto", necessariamente, incessantemente, senza principio e senza fine. Il teopanismo è (accanto a pochi sistemi dualistici) la maniera piú comune della filosofia induista, di concepire Dio e il mondo».
Teorici, dottrinari, astrattisti ecc. Nel linguaggio comune «teorico» è adoperato in senso deteriore, come «dottrinario» e meglio ancora come «astrattista». Ha avuto la stessa sorte del termine «idealista», che dal significato tecnico filosofico ha preso a significare «vagheggiatore di nebulosità», ecc. Che certi termini abbiano assunto questo significato deteriore non è avvenuto a caso. Si tratta di una reazione del senso comune contro certe degenerazioni culturali ecc., ma il «senso comune» è stato a sua volta il filisteizzatore, il mummificatore di una reazione giustificata in uno stato d’animo permanente, in una pigrizia intellettuale altrettanto degenerativa e repulsiva del fenomeno che voleva combattere. Il «buon senso» ha reagito, il «senso comune» ha imbalsamato la reazione e ne ha fatto un cànone «teorico», «dottrinario», «idealistico».
[«Tirannia della maggioranza».] Come è nato nei pubblicisti della Restaurazione il concetto di «tirannia della maggioranza». Concetto presso gli «individualisti» tipo Nietzsche, ma anche presso i cattolici.
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