Come è difficile da comprendere che si sostenga che attraverso la distruzione di una macchina statale si giunga a crearne un’altra piú forte e complessa ecc.
Il Machiavellismo di Stenterello. Stenterello è molto piú furbo di Machiavelli. Quando Stenterello aderisce a una iniziativa politica, vuol far sapere a tutti di essere molto furbo e che a lui nessuno gliela fa, neanche se stesso. Egli aderisce all’iniziativa, perché è furbo, ma è ancor piú furbo perché sa di esserlo e vuol farlo sapere a tutti. Perciò egli spiegherà a tutti che cosa significa «esattamente» l’iniziativa alla quale ha aderito: si tratta, manco a dirlo, di una macchina ben montata, ben congegnata, e la sua maggiore astuzia consiste nel fatto che è stata preparata nella persuasione che tutti siano degli imbecilli e si lasceranno intrappolare. Appunto: Stenterello vuol far sapere che non è che lui si lasci intrappolare, lui cosí furbo; l’accetta perché intrappolerà gli altri, non lui. E siccome fra gli altri qualche furbo c’è, Stenterello a questo ammicca e spiega, e analizza: «Sono dei vostri, veh! noi ci intendiamo. Badate di non credere che io creda... Si tratta di una "machiavellica", siamo intesi?» E Stenterello cosí passa per essere il piú furbo dei furbi, il piú intelligente degli intelligenti, l’erede diretto e senza cautela d’inventario, della tradizione di Machiavelli.
Altro aspetto della quistione: quando si fa la proposta di un’iniziativa politica, Stenterello non si cura di vedere l’importanza della proposta, per accettarla e lavorare a divulgarla, difenderla, sostenerla.
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