L’articolo del Freri pone la quistione del «piccolo esercito» di pace, come esercito di «graduati e specialisti» da crearsi in relazione allo svolgimento della milizia volontaria e per ragioni di bilancio (cioè, in rapporto alle necessità moderne di un attrezzamento meccanico vasto e costoso che non può essere soddisfatto con un esercito di pace numeroso, ecc.).
Lo «Stellone d’Italia». Come è nato questo modo di dire sullo «stellone» che è entrato a far parte dell’ideologia patriottica e nazionale italiana? Il 27 novembre 1871, il giorno in cui Vittorio Emanuele II inaugurò a Roma il Parlamento, fu visto di pieno giorno il pianeta Venere, che di solito (poiché Venere è un pianeta interno all’orbita della Terra) non si può vedere che al mattino prima del nascere del Sole o alla sera dopo il tramonto. Se poi certe condizioni atmosferiche favoriscono la visibilità del pianeta, non è raro il caso che esso possa vedersi anche dopo che il sole è spuntato ed anche prima che sia tramontato, ciò che appunto avvenne il 27 novembre 1871. Il fatto è ricordato nel modo piú preciso da Giuseppe Manfroni, allora commissario di Borgo, che, nelle sue Memorie, scrive: «Il piú grande avvenimento del mese di novembre è stata la inaugurazione della nuova sessione del Parlamento, avvenuta il 27 con un discorso pronunziato dal re... non è mancato il miracolo; in pieno giorno si vedeva brillare sul Quirinale una stella lucentissima: Venere, dicono gli astronomi; ma il popolo diceva che la stella d’Italia illuminava il trionfo delle idee unitarie». La visibilità di Venere in pieno giorno pare sia fenomeno raro, non rarissimo, già osservato dagli antichi e nel Medioevo.
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