Mancano le statistiche dei debiti, però, e solo si può ritenere che mentre nel ’23-’24-’25, le società elettriche preferivano gli aumenti di capitale, dallo scorcio del ’25 in poi ricorsero ai mutui, specialmente in dollari, per una cifra che si aggira sul miliardo di lire-carta; perciò nonostante minore incremento del capitale, si mantenne lo stesso ritmo di accrescimento negli impianti.
Produzione e consumo dell’energia: cifre non attendibili. Statistiche ufficiali per esercizi ’23, ’24, ’25, per il consumo: da 6.488 a 7.049 e 7.355 milioni Kwh; ma doppioni nelle denunce, quindi inferiore circa 25%. Statistica dell’Uniel su dati riferentisi in grandissima parte al ’25 e in piccola parte al ’26: 6.212 milioni Kwh. Il gruppo Edison rappresenta il 30% dell’attività complessiva.
Utili: investimenti ingentissimi, con giro d’affari modesto. Utili annuali minori di 1/5 e 1/6 delle somme che bisogna annualmente investire. Industria sempre affamata di danaro, controindicata per gli Enti pubblici i quali soffrono di penuria di mezzi quanto maggiore è il ritmo di sviluppo. (Condizioni di monopolio. Ricordare interpellanze di Aldo Finzi).
Quistioni industriali. Nella «Revue des Deux Mondes» del 15 novembre 1930 è pubblicata la memoria letta all’Accademia di Scienze morali e politiche di Parigi da Eugenio Schneider, il capo della ditta del Creusot su Les relations entre patrons et ouvriers. Les délégués de corporation. La memoria è molto importante, specialmente per il mio assunto. Come a Torino, lo Schneider (per fini diversi, di disgregazione) ha organizzato le delegazioni come «delegati professionali» (corporation). Ma i delegati non formano un corpo deliberante e non hanno un comitato direttivo, ecc.
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