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      ), ma che obiettivamente riflette il fatto che una nuova forza sociale si è costituita, ha un peso non piú trascurabile, ecc.
     
      [Il nodo storico 1848-49.] Mi pare che gli avvenimenti degli anni 1848-49, data la loro spontaneità, possano essere considerati come tipici per lo studio delle forze sociali e politiche della nazione italiana. Troviamo in quegli anni alcune formazioni fondamentali: i reazionari moderati, municipalisti - i neoguelfi-democrazia cattolica - e il Partito d’Azione-democrazia liberale di sinistra borghese nazionale. Le tre forze sono in lotta fra loro e tutte e tre sono successivamente sconfitte nel corso dei due anni. Dopo la sconfitta avviene una riorganizzazione delle forze verso destra dopo un processo interno in ognuno dei gruppi di chiarificazione e scissione. La sconfitta piú grave è quella dei neoguelfi, che muoiono come democrazia cattolica e si riorganizzano come elementi sociali borghesi della campagna e della città insieme ai reazionari costituendo la nuova forza di destra liberale conservatrice. Si può istituire un parallelo tra i neoguelfi e il Partito Popolare, nuovo tentativo di creare una democrazia cattolica, fallito allo stesso modo e per ragioni simili. Cosí come il fallimento del Partito d’Azione rassomiglia a quello del «sovversivismo» del ’19-20.
     
      Ricostruire ed analizzare minutamente il succedersi dei governi e delle combinazioni di partiti (costituzionali e assolutisti) nel Piemonte dall’inizio del nuovo regime fino al proclama di Moncalieri, da Solaro della Margarita a Massimo d’Azeglio.


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Il Risorgimento
di Antonio Gramsci
pagine 341

   





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