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      Altro documento di interpretazione della storia italiana il volume di Nello Quilici, Origine, sviluppo e insufficienza della borghesia italiana (Edizione dei «Nuovi Problemi», Ferrara).
     
      Note sparse e recensioni
     
     
      L’impresa di Lepanto. A. Salimei, Gli italiani a Lepanto (Roma, auspice la Lega navale). Il Salimei ha raccolto diligentemente tutti i dati che si riferiscono alla organizzazione delle forze che parteciparono all’impresa di Lepanto e ha dimostrato che esse, dalle navi agli uomini, furono in maggioranza italiane. Negli Archivi Vaticani esistono i documenti coi conti per la ripartizione delle spese tra il re di Spagna e la repubblica di Venezia per la lega cristiana del 1571, rimessi al successore di Pio V perché decidesse sulle controversie insorte nello stabilire l’ammontare del rispettivo credito e debito. Con tali documenti è possibile precisare il numero e il nome delle galee, delle navi, delle fregate, ecc. e il numero dei reggimenti e delle rispettive compagnie con i nomi dei colonnelli e dei capitani tanto per la flotta e le fanterie che si trovarono alla battaglia di Lepanto, quanto per quelle che non vi si trovarono ma furono egualmente mobilitate per la spedizione nello stesso anno 1571.
      Delle piú che duecento navi partecipanti alla battaglia solo 14 erano spagnole, tutte le altre erano italiane; dei 34 mila armati, solo 5000 fanti «vennero dalla Spagna», e 6000 erano tedeschi (ma 1000 di questi non parteciparono al combattimento), tutti gli altri erano di «nazionalità» italiana.


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Il Risorgimento
di Antonio Gramsci
pagine 341

   





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