La «giustezza» della politica del Cavour non può essere teorizzata a priori; non può trattarsi di una «giustezza» razionale, assoluta, ecc. In realtà non si può parlare di una funzione da intermediario in Cavour, ciò che diminuirebbe la sua figura e il suo significato. Cavour seguí una sua linea, che trionfò non perché mediasse opposti estremismi, ma perché rappresentava la sola politica giusta dell’epoca, appunto per l’assenza di validi e intelligenti (politicamente) competitori. Nel Cappa il «giusto mezzo» rassomiglia molto al «giusto prezzo», all’«ottimo governo», ecc. In realtà avviene che sfugge poi al Cappa quale sia stata la reale politica cavourriana, la politica indipendente, originale, ecc., qualunque sia il giudizio che di essa si possa dare per i risultati che ha avuto nell’epoca successiva, cioè anche se si debba dire che essa fu molto meno «nazionale» di quanto il Cappa, secondo i figurini ufficiali, vuol far credere, anche se essa fu una lotta vittoriosa contro le forze popolari (senza «giusto mezzo»), ciò che contribuí a costituire uno Stato angusto, settario, senza possibilità d’azione internazionale perché sempre minacciato dall’insorgere di forze sovvertitrici elementari, che appunto Cavour non volle «nazionalizzare». Che il Cavour abbia, come metodo di propaganda politica, assunto una posizione da «giusto mezzo» non ha che un significato secondario. In realtà, le forze storiche cozzano tra loro per il loro programma «estremo». Che tra queste forze, una assuma la funzione di «sintesi» superatrice degli opposti estremismi è una necessità dialettica, non un metodo aprioristico.
| |
Cavour Cavour Cappa Cappa Cappa Stato Cavour Cavour
|