Cfr. P. P. Trompeo, Stendhal fra un Cardinale ed un Nunzio, «Nuova Antologia» del 1° febbraio 1935. Il Trompeo, dopo aver enumerato alcuni giudizi dello Stendhal molto favorevoli alla causa della libertà italiana e al valore dei patriotti italiani, come Santarosa, ecc. (p. 445), estratti da Rome, Naples et Florence e da Promenades dans Rome, conclude: «Ma giudicava che contro un’Austria sicura di sé ogni tentativo d’insurrezione sarebbe fallito, anche per il poco seguito che aveva nel popolo “l’innocence vertueuse et girondine” dei cospiratori, e che d’altra parte un intervento a favore di una Italia ancora immatura per una valida riscossa sarebbe stato per la Francia un rischio troppo forte».
Confalonieri. In un articolo di Panfilo (Giulio Caprin) nel «Corriere della Sera» del 26 settembre 1934, si dice: «Teresa, consunta dagli strazi, doveva morire prima che il nuovo imperatore Ferdinando facesse la grazia che Francesco aveva sempre negata all’aristocratico cospiratore non pentito». Quel «non pentito» non è piú possibile dopo ciò che Silvio D’Amico ha pubblicato sulla domanda di grazia fatta dal Confalonieri e conservata nel museo italiano dello Spielberg. L’articolo del Caprin recensisce il libro di Luigi Ceria, Vita di una moglie (Milano, Baldini e Castoldi, L. 12) su Teresa e sulla vita «amorosa» di Federico non molto regolare. Col titolo Confalonieri (romanzo), l’editore Treves ha pubblicato un volume di Ricarda Huch (1934, L. 8).
Augusto Sandonà. Dopo l’armistizio il Sandonà ha fatto ricerca negli Archivi viennesi per raccogliere la documentazione ufficiale austriaca su una serie di avvenimenti del Risorgimento italiano.
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