(Del resto qualcosa di simile, pensò di sé stesso il D’Annunzio: vedi il volume Per l’Italia degli Italiani).
Un documento dell’Amma per la quistione Nord-Sud. Pubblicato dai giornali torinesi del settembre 1920. È una circolare dell’Amma [Associazione dei metallurgici, meccanici e affini] credo del 1916, in cui si ordina alle industrie dipendenti di non assumere operai che siano nati sotto Firenze.
(Cfr. con la politica seguita da Agnelli-Gualino, specialmente nel 1925-26, di far venire a Torino circa 25.000 siciliani da immettere nell’industria: case-caserme, disciplina interna, ecc.). Fallimento dell’emigrazione e moltiplicazione dei reati commessi nelle campagne vicine da questi siciliani che fuggivano le fabbriche: cronache vistose nei giornali che non allentarono certo la credenza che i siciliani sono briganti.
La quistione speciale Piemonte-Sicilia è legata all’intervento delle truppe piemontesi in Sicilia contro il cosí detto brigantaggio dal ’60 al ’70. I soldati piemontesi riportarono la convinzione nei loro paesi della barbarie siciliana e viceversa, i siciliani si persuasero della ferocia piemontese. La letteratura amena (ma anche quella militare) contribuí a rafforzare questi stati d’animo (cfr. la novella di De Amicis sul soldato a cui viene mozzata la lingua dai briganti); nella letteratura siciliana [si è] piú equanimi, perché si descrive anche la ferocia siciliana (una novella di Pirandello: i briganti che giocano alle bocce coi teschi). Ricordare il libro, mi pare di un certo D’Adamo (cfr.
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