Anche attraverso la cultura professionale può farsi scaturire, dal fanciullo, l'uomo. Purché essa sia cultura educativa e non solo informativa, o non solo pratica manuale. Il consigliere Sincero, che è un industriale, è troppo gretto borghese quando protesta contro la filosofia.
Certo, per gli industriali grettamente borghesi, può essere piú utile avere degli operai-macchine invece che degli operai-uomini. Ma i sacrifizi cui tutta la collettività si assoggetta volontariamente per migliorarsi e per far scaturire dal suo seno i migliori e i piú perfetti uomini che la innalzino ancor piú, devono riversarsi beneficamente su tutta la collettività e non solo su una categoria o una classe.
È un problema di diritto e di forza. E il proletariato deve stare all'erta, per non subire un'altra sopraffazione dopo le tante che già subisce.
L'Università popolare(16)
Abbiamo qui davanti il programma dell'Università popolare per il primo periodo 1916-17. Cinque corsi: tre dedicati alle scienze naturali, uno di letteratura italiana, uno di filosofia. Sei conferenze su argomenti vari: due sole di esse dànno, per il titolo, una tal quale assicurazione di serietà. Ci domandiamo, qualche volta, il perché a Torino non sia stato possibile il solidificarsi di un organismo per la divulgazione della cultura, il perché l'Università popolare sia rimasta quella misera cosa che è, e non sia riuscita ad imporsi all'attenzione, al rispetto, all'amore del pubblico, il perché essa non sia riuscita a formarsi un pubblico.
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