Forma lo studioso, dà al suo spirito la elasticità del dubbio metodico che fa del dilettante l'uomo serio, che purifica la curiosità, volgarmente intesa, e la fa diventare stimolo sano e fecondo di sempre maggiore e perfetta conoscenza. Chi scrivequeste note parla un po' anche per esperienza personale. Del suo garzonato universitario ricorda con piú intensità quei corsi, nei quali l'insegnante gli fece sentire il lavorío di ricerca attraverso i secoli per condurre a perfezione il metodo di ricerca. Per le scienze naturali, per esempio, tutto lo sforzo che è costato il liberare lo spirito degli uomini dai pregiudizi e dagli apriorismi divini,o filosofici per arrivare alla conclusione che le sorgenti d'acqua hanno la loro origine dalla precipitazione atmosferica e non dal mare. Per la filologia, come si sia arrivati al metodo storico attraverso i tentativi e gli sbagli dell'empirismo tradizionale, e come, per esempio, i criteri e le convinzioni che guidavano Francesco De Sanctis nello scrivere la sua storia della letteratura italiana, non fossero che delle verità venutesi affermando attraverso faticose esperienze e ricerche, che liberarono gli spiriti dalle scorie sentimentali e retoriche che avevano inquinato nel passato gli studi di letteratura. E cosí per le altre materie. Era questa la parte piú vitale dello studio: questo spirito ricreativo, che faceva assimilare i dati enciclopedici, che li fondeva in una fiamma ardente di nuova vita individuale.
L'insegnamento, svolto in tal modo, diventa un atto di liberazione.
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Francesco De Sanctis
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