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      La giardiniera plebea è sempre la minestra piú nutriente e piú appetitosa appunto perché preparata con le civaie piú usuali. Mi piace vederla ingoiare a larghe cucchiaiate dagli uomini gagliardi e ricchi di succhi gastrici che contengono nella forza della loro volontà e dei loro muscoli l'avvenire. La piú trita verità non è mai stata ripetuta quanto basti perché essa diventi massima e stimolo all'azione in tutti gli uomini.
     
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      Quando discuti con un avversario, prova a metterti nei suoi panni. Lo comprenderai meglio e forse finirai con l'accorgerti che ha un po', o molto di ragione. Ho seguíto per qualche tempo questo consiglio dei saggi. Ma i panni dei miei avversari erano cosí sudici che ho concluso: è meglio essere ingiusto qualche volta che provare di nuovo questo schifo che fa svenire.
     
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      Le diserzioni dal socialismo di molti cosiddetti intellettuali (a proposito, intellettuale vuol sempre dire intelligente?) sono diventate per gli sciocchi la miglior prova della povertà morale della nostra idea. Il fatto è che fenomeni simili sono avvenuti e avvengono per il positivismo, per il nazionalismo, per il futurismo, e per tutti gli altri ismi. Ci sono i crisaioli, le animucce sempre in cerca di un punto fermo, che si buttano sulla prima idea che si presenti con l'apparenza di poter diventare un ideale e se ne nutrono fino a quando dura lo sforzo per impossessarsene. Quando si è arrivati alla fine dello sforzo e ci si accorge (ma questo è effetto della poca profondità spirituale, del poco ingegno, in fondo) che essa non basta a tutto, che ci sono problemi la cui soluzione (se pur esiste) è fuori di quella ideologia (ma forse è ad essa coordinata in un piano superiore), ci si butta su qualche altra cosa che sia una verità, che rappresenti ancora un incognito e quindi presenti probabilità di soddisfazioni nuove.


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Scritti politici
Prima parte
di Antonio Gramsci
pagine 279