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      I milioni di socialisti dispersi nella vastità del mondo lavorano anch'essi alla costruzione di un continente nuovo; e il terremoto [due righe censurate].
     
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      È piú facile convincere chi non ha mai partecipato alla vita politica di chi ha già appartenuto a un partito già sagomato e ricco di tradizioni. È immensa la forza che la tradizione esercita sugli animi. Un clericale, un liberale che, diventano socialisti, sono altrettante macchine a sorpresa che possono da un momento all'altro esplodere con effetti letali per la nostra compagine. Le anime vergini degli uomini di campagna, quando si convincono di una verità, si sacrificano per essa, fanno tutto il possibile per attuarla. Chi si è convertito, è sempre un relativista. Ha esperimentato in se stesso una volta quanto sia facile sbagliarsi nello scegliere la propria via. Pertanto gliene rimane un fondo di scetticismo. Chi è scettico non ha il coraggio necessario per l'azione.
      Preferisco che al movimento si accosti un contadino piú che un professore d'università. Solo che il contadino dovrebbe cercare di farsi tanta esperienza e tanta larghezza di mente quanta ne può avere un professore d'università, per non rendere sterile la sua azione e il possibile suo sacrifizio.
     
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      Accelerare l'avvenire. Questo è il bisogno piú sentito nella massa socialista. Ma cos'è l'avvenire? Esiste esso come qualcosa di veramente concreto? L'avvenire non è che un prospettare nel futuro la volontà dell'oggi come già avente modificato l'ambiente sociale. Per tanto accelerare l'avvenire significa due cose.


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Scritti politici
Prima parte
di Antonio Gramsci
pagine 279