La loro mentalità si è formata attraverso il trasformismo. La loro vita è la vita del giorno per giorno. Non sanno vedere piú in là del fatto attuale. Anche se giovani singolarmente, sono vecchi come collettività. E i vecchi non hanno uno scopo importante nella vita. Pensano solo a superare volta per volta gli ostacoli, le insidie al loro organismo indebolito. Biologicamente il vecchio non ha carattere, perché è di là dalla parabola. Egli consuma le energie accumulate in giovinezza, e non può immaginare piú, non può piú comprendere che ci sia chi si preoccupi invece di moltiplicare le cellule e i tessuti del suo organismo, chi si preoccupi che il suo scheletro osseo sia saldo, non subisca delle deviazioni, ma si rinsaldi omogeneo, tale da essere quello di un uomo biologicamente perfetto e non un ammasso di materia cartilaginosa, che si affloscia e si deforma a seconda degli urti delle forze esteriori.
La mentalità dei nostri avversari è trasformistica. Il primo nucleo dei partiti attuali di conservazione si è costituito con gli uomini che nel periodo tra il 1860 e il 1880 si sono convertiti dalle idee estreme di allora (mazzinianismo, radicalismo antimonarchico, ecc.) alle idee d'ordine. Si sono convertiti per sentimentalismo o per spirito di adattamento. Il sentimentalismo è diventato cosí il principio politico costruttivo della vita pubblica italiana. Il sentimentalismo che distrugge il carattere, che impedisce la formazione del carattere. Che alla vita logica sostituisce la confusione, al distinto, l'indistinto e il caotico.
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