Per riposare. Una crisi rivoluzionaria logora rapidamente gli uomini. Stanca rapidamente. E si comprende un tale stato d'animo. La Russia ha avuto però questa fortuna: che ha ignorato il giacobinismo. È stata possibile perciò la propaganda fulminea di tutte le idee, si sono formati attraverso questa propaganda numerosi gruppi politici, ognuno dei quali è piú audace, e non vuole fermarsi, ognuno dei quali crede che il momento definitivo che bisogna raggiungere sia piú in là, sia ancora lontano. I massimalisti, gli estremisti sono l'ultimo anello logico di questo divenire rivoluzionario. Perciò si continua nella lotta, si va avanti; tutti vanno avanti perché c'è almeno un gruppo che vuole sempre andare avanti, e lavora nella massa, e suscita sempre nuove energie proletarie, e organizza nuove forze sociali che minacciano gli stanchi, che li controllano, e si addimostrano capaci di sostituirli, di eliminarli se non si rinnovano, se non si rinfrancano per andare innanzi. Cosí la rivoluzione non si ferma, non chiude il suo ciclo. Divora i suoi uomini, sostituisce un gruppo con un altro piú audace e per questa instabilità, per questa sua mai raggiunta perfezione è veramente e solamente rivoluzione.
I massimalisti sono in Russia i nemici dei poltroni. Essi sono il pungolo per i pigri: hanno rovesciato finora tutti i tentativi di arginamento del torrente rivoluzionario, hanno impedito il formarsi delle paludi stagnanti, delle morte gore. Perciò sono odiati dalle borghesie occidentali, perciò i giornali d'Italia, di Francia e d'Inghilterra li diffamano, cercano di screditarli, di soffocarli sotto un cumulo enorme di calunnie.
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