Un piú o un meno di certi determinati fattori. Le energie sociali attive sono l'apparenza sensibile e umana di certi determinati fattori. Le energie sociali attive sono l'apparenza sensibile e umana di certi determinati programmi, di certe determinate idee; in tempi normali c'è un equilibrio di forze la cui instabilità ha oscillazioni minime; quanto piú queste oscillazioni diventano irregolari e capricciose, tanto piú si dice che i tempi sono calamitosi; quando l'equilibrio tende irresistibilmente a spostarsi, si ammette che si è entrati in un momento di vita nuova. Ma la novità è quantitativa, non qualitativa.
È avvenuta una escavazione piú profonda nella ganga sociale. Ora la ganga si sta metallizzando tutta, e il metallo nuovo ha tutto un timbro, il nostro timbro. Ma questo fenomeno c'è sempre stato, perché noi non siamo diversi da ieri, perché noi continuiamo il nostro ieri. Ci ritroviamo in questo fenomeno; gli altri se ne spaventano. Esso è la nostra realtà, è la nostra concezione, è il nostro capolavoro storico, perché finalmente i due termini, concezione e realtà, aderiscono estesamente, non frammentariamente. La vita del pensiero si sta sostituendo all'inerzia mentale, all'indifferenza: è la prima delle sostituzioni rivoluzionarie. Una nuova abitudine si forma: quella di non temere il fatto nuovo: prima perché peggio di cosí non può andare, in seguito perché ci si convince che andrà meglio.
È incominciato il processo ideale del regime, è incominciata la sua dichiarazione di fallimento; esso ha perduto la fiducia istintiva e pecorile degli indifferenti, perché ha chiuso troppi sportelli.
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