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      Nessuna tolleranza per l'errore, per lo sproposito. Quando si è convinti che uno è in errore — ed egli sfugge alla discussione, si rifiuta di discutere e di provare, sostenendo che tutti hanno il diritto di pensare come vogliono — non si può essere tolleranti. Libertà di pensiero non significa libertà di errare e spropositare. Noi siamo solo contro l'intolleranza che è un portato dell'autoritarismo o dell'idolatria, perché impedisce gli accordi durevoli, perché impedisce che si fissino delle regole d'azione obbligatorie moralmente perché al fissarle hanno partecipato liberamente tutti. Perché questa forma di intolleranza porta necessariamente alla transigenza, all'incertezza, alla dissoluzione degli organismi sociali [sei righe censurate].
      Perciò abbiamo fatto questi ravvicinamenti: intransigenza-tolleranza, intolleranza-transigenza.
      Per un'associazione di cultura(35)
     
      Personalmente e anche per conto di molti altri, approvo la proposta del compagno Pellegrino per l'istituzione di un'Associazione di cultura fra i compagni torinesi e non torinesi qui residenti.
      Credo che, nonostante il momento poco favorevole, essa possa effettuarsi benissimo. Sono molti i compagni che per immaturità di convinzioni, e per insofferenza dell'opera minuta che è necessario svolgere, si sono allontanati dalle organizzazioni per lasciarsi trascinare ai divertimenti. Nell'Associazione troverebbero un soddisfacimento ai loro istintivi bisogni, troverebbero un posto di riposo e di istruzione che di nuovo li affezionerebbe al movimento politico, all'ideale nostro.


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Scritti politici
Prima parte
di Antonio Gramsci
pagine 279

   





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