Queste considerazioni trovano un esperimento vivo e palpitante nella rivoluzione russa, la quale finora è stata specialmente uno sforzo titanico perché nessuna delle concezioni statiche del socialismo si affermasse definitivamente, chiudendo la rivoluzione e fatalmente riconducendola a un regime borghese, che, se liberale e liberista, darebbe maggiori garanzie di storicità di un regime professionale, o di un regime accentratore e statolatra.
Non è quindi esatta l'affermazione che l'attività politica socialista sia tale solo perché proviene da uomini che si dicono socialisti. Allo stesso modo si potrebbe dire di qualsiasi altra attività, che essa è quella che si dice sia solo perché lo stesso aggettivo si attribuiscono gli uomini che la esplicano.
Faremmo molto meglio se la cattiva politica la chiamassimo col suo vero nome di camorra, e non ci lasciassimo incantare dai camorristi fino al punto di rinunziare a un'attività che è integrante necessaria del nostro movimento. Del resto il Kautsky acutamente ha osservato che la fobia politica e parlamentare è una debolezza piccolo-borghese, di gente pigra, che non vuol compiere lo sforzo necessario per controllare i propri rappresentanti, per essere tutt'uno con essi, o far sí che essi siano tutt'uno con sé.
Wilson e i massimalisti russi(41)
Esiste nella storia una logica superiore ai fatti contingenti, superiore alla volontà dei singoli individui, all'attività dei particolari gruppi, al contributo di operosità delle singole nazioni. Ciò non significa che queste volontà, queste attività, questi contributi siano sforzi inani, fallaci tentativi di illusi che credono sottrarsi e magari imporsi alla fatalità degli avvenimenti.
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Kautsky
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