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      Il capitalismo si è cosí sviluppato, piú o meno intenso a seconda delle nazioni, delle condizioni naturali e storiche dei vari paesi. Dove è piú antico ed ha raggiunto il massimo di produzione, ha conseguito sul piano politico: la riduzione al minimo delle funzioni dello Stato, un'ampia libertà di riunione, di stampa, di propaganda, la sicurezza dei cittadini di fronte ai poteri, la diffusione degli ideali di pace e di fraternità internazionale. Non bisogna credere che questi principi si siano affermati per ragioni sentimentali. Essi sono la necessaria garanzia dell'attività individuale in regime di libera concorrenza. L'individuo ha bisogno nei suoi affari della rapidità amministrativa e giudiziaria, quindi è necessario che lo Stato rinunzi a una gran parte dei suoi attributi a benefizio delle autonomie locali che rendono spedita la macchina burocratica e facilitano i controlli. L'individuo ha bisogno di poter contare sulla sua attività futura per i contratti e la locazione d'opera; deve esistere naturalmente la piú ampia libertà, la maggiore sicurezza contro le privazioni arbitrarie e illimitate della libertà personale; il codice penale si semplifica, diminuisce l'importanza dei delitti e delle pene. La concorrenza dei ceti, conservando la possibilità del ritorno al potere di quelli arretrati e parassitari, domanda che sia garantita la maggiore libertà di stampa, di riunione, di propaganda, attraverso la quale si può educare l'opinione pubblica e respingere ogni assalto del passato.


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Scritti politici
Prima parte
di Antonio Gramsci
pagine 279

   





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