L'intransigenza di classe e la storia italiana(47)
La Stampa pubblica ancora due articoli sul «dissidio socialista». La Stampa insiste sul carattere puramente «culturale» e informativo di queste sue pubblicazioni.
O disinteresse mirabile, o francescana buona volontà di informare ed educare la nazione italiana!
Ma non insistiamo. Preoccupiamoci della solida sostanza dei fatti, delle conseguenze reali che possono avere per la vita politica e per la storia italiana gli atteggiamenti dei gruppi interessati alla polemica tra gli intransigenti e i relativisti del nostro partito.
Praticamente, La Stampa è venuta in ausilio al gruppo parlamentare. L'offensiva contro gli intransigenti è condotta in modo abile, con la sorniona destrezza che è caratteristica dei giolittiani. Gli articoli della Stampa sono scritti da un «simpatizzante», condizione utile per addormentare il senso critico nei lettori proletari del giornale. Sono scritti da un uomo d'ingegno, esperto nel linguaggio critico marxista, un uomo di cultura superiore, scaltrito nella sottile arte del distinguere, del graduare i concetti secondo la piú recente filosofia idealista. Il «simpatizzante» è diventato, per naturale logica delle cose e dei valori, il teorico dei collaborazionisti. Dai tre articoli finora pubblicati, sciamano a profusione i motivi polemici, i nessi di pensiero, gli schemi logici che saranno utilizzati in articoli, ma specialmente nella conversazione privata, a sostegno della tesi relativista.
Crediamo perciò necessario sottoporre a una critica minuziosa tutto il complesso della dimostrazione.
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