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      Le scuole o mancano, o i maestri, scelti in un ristretto numero di bisognosi, data l'esiguitā delle retribuzioni, sono impari allo scopo dell'educazione nazionale.
      Il suffragio č rimasto ristretto fino alle ultime elezioni, ed anche oggi č ben lungi dal dare la capacitā alla nazione di esprimere il suo volere.
      Sussistono istituti feudali ancora vigorosi come il latifondo, inalienabile di fatto se non di diritto, gli usi civici, il fondo culti, che ha trasformato la dipendenza feudale dei beni di fronte alla Chiesa in un reddito sicuro e fuori da ogni alea.
      La libera concorrenza, principio essenziale della borghesia capitalistica, non č ancora giunta a sfiorare le piú importanti attivitā della vita nazionale. Cosí avviene che le forme politiche siano semplici soprastrutture arbitrarie, senza efficacia, infeconde di risultati.
      I poteri sono ancora confusi e interdipendenti, mancano i grandi partiti organizzati delle borghesie agraria e industriale [otto righe e un quarto censurate].
      Non esiste quindi lo Stato di classe, in cui culmina l'efficacia del principio della libera concorrenza, coll'alternarsi al potere dei grandi partiti comprensivi di vasti interessi di categorie produttrici. Č esistita la dittatura di un uomo, esponente degli interessi ristretti politici della regione piemontese, che, per tenere unita l'Italia, ha imposto all'Italia un sistema di dominazione coloniale accentrata e dispotica. Il sistema si sgretola, nuove forze borghesi sono sorte e si sono rafforzate, esse vogliono il riconoscimento per i loro interessi di potersi affermare e sviluppare.


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Scritti politici
Prima parte
di Antonio Gramsci
pagine 279

   





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