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      Lo studioso può affermare con sicurezza che una certa Costituzione politica non si affermerà vittoriosa (non durerà permanentemente), se non aderisce indissolubilmente e intrinsecamente a una determinata struttura economica, ma la sua affermazione non ha altro valore che di indizio generico; mentre i fatti si svolgono come potrebbe egli infatti sapere in che preciso modo questa dipendenza si stabilirà? Le incognite sono piú numerose dei dati accertati e controllabili, e ognuna di queste incognite può rovesciare una induzione avventata. La storia non è un calcolo matematico: non esiste in essa un sistema metrico decimale, una numerazione progressiva di quantità uguali che permetta le quattro operazioni, le equazioni e le estrazioni di radici: la quantità (struttura economica) vi diventa qualità poiché diventa strumento di azione in mano agli uomini, agli uomini che non valgono solo per il peso, la statura, la energia meccanica che possono sviluppare dai muscoli e dai nervi, ma valgono specialmente in quanto sono spirito, in quanto soffrono, comprendono, gioiscono, vogliono o negano. In una rivoluzione proletaria la incognita «umanità» è piú oscura che in qualunque altro avvenimento: la spiritualità diffusa del proletariato russo, come degli altri proletariati in genere, non è stata mai studiata, e forse era impossibile studiarla. Il successo o l'insuccesso della rivoluzione potrà darci un documento attendibile della sua capacità a creare la storia: per ora non è dato che aspettare.


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Scritti politici
Prima parte
di Antonio Gramsci
pagine 279

   





Costituzione