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      Acquista il senso della responsabilità sociale, diventa cittadino operante nel decidere dei destini del suo paese. E il potere, la consapevolezza si estende, per il tramite di questa gerarchia, dall'uno ai molti, e la società è quale mai ne apparve nella storia.
      Questo è lo slancio vitale della nuova storia russa. Cosa vi è in esso di utopistico? Dove è il piano prestabilito che si vuole attuare anche contro le condizioni dell'economia e della politica? La rivoluzione russa è dominio della libertà: l'organizzazione si fonda per spontaneità, non per arbitrio di un «eroe» che s'impone con la violenza. È un'elevazione umana continua e sistematica, che segue una gerarchia, che si crea volta a volta gli organi necessari della nuova vita sociale.
      Ma allora non è il socialismo?... No, non è il socialismo, nel senso balordissimo che alla parola dànno i filistei costruttori di progetti mastodontici; è la società umana che si sviluppa sotto il controllo del proletariato. Quando questo sarà organizzato nella sua maggioranza, la vita sociale sarà piú ricca di contenuto socialista di quanto non sia ora, e il processo di socializzazione andrà sempre piú intensificandosi e perfezionandosi. Perché il socialismo non si instaura a data fissa, ma è un continuo divenire, uno sviluppo infinito in regime di libertà organizzata e controllata dalla maggioranza dei cittadini, o dal proletariato.
      L'opera di Lenin(54)
     
      La stampa borghese di tutti i paesi e specialmente quella francese (la speciale distinzione dipende da ragioni intuitive) non ha nascosto la sua immensa gioia per l'attentato contro Lenin.


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Scritti politici
Prima parte
di Antonio Gramsci
pagine 279

   





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