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      Per una predicazione simile a quella del presidente Wilson il papa è stato privato del potere temporale e i sudditi si sono ribellati alla sua autorità teocratica: l'ideologia wilsoniana della Società delle Nazioni è l'ideologia propria del capitalismo moderno, che vuole liberare l'individuo da ogni ceppo autoritario collettivo dipendente da strutture economiche precapitalistiche, per instaurare la cosmopoli borghese in funzione di una piú sfrenata gara all'arricchimento individuale, possibile solo con la caduta dei monopoli nazionali dei mercati del mondo: l'ideologia wilsoniana è anticattolica, è antigerarchica, è la rivoluzione capitalistica demoniaca che il papa ha sempre esorcizzato, senza riuscire a difendere contro di essa il patrimonio tradizionale economico e politico del cattolicismo feudale.
     
      Il cattolicismo, come dottrina e come gerarchia, esce disfatto dalla vittoria dell'Intesa, specialmente in Italia, dove esso ha la sua sede. Trionfano, in mezzo alla borghesia e al popolino disorganizzato, le tendenze liberali del calvinismo: l'idea dello Stato laico si è affermata come coscienza politica operante. Lo Stato italiano non ha piú bisogno dell'ausilio dell'energia cattolica per infrenare le forze sociali immature alla storia. Lo Stato è libero dalle preoccupazioni d'ordine internazionale provocate dalla questione romana, può svilupparsi secondo la sua essenza laica e anticattolica, può svilupparsi e, attraverso una rivoluzione proletaria, trasformarsi da parlamentare in un sistema di Soviet.


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Scritti politici
Prima parte
di Antonio Gramsci
pagine 279

   





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