Il Giuliano non è stato «fedele» allo spirito universale, egli che aveva, da socialista, il compito educativo di adeguare gli operai e i contadini alle necessità storiche universali quali si concretano e si definiscono nella funzione storica della classe lavoratrice. I problemi concreti sarebbero stati allora per lui, l'educare gli spiriti immaturi della classe lavoratrice all'esercizio concreto della sovranità del lavoro, alla fondazione del nuovo Stato che ordini la sua attività sull'atto produttivo, sul dinamismo del lavoro, sostituendo lo Stato capitalista, condizionato dalla proprietà privata dei mezzi di produzione e di scambio, adorante il vitello d'oro, mostruoso Moloch che sacrifica la vita per spostare individualmente e nazionalmente la proprietà privata.
Il problema concreto, oggi, dopo che la guerra, distruggendo e isterilendo le fonti della ricchezza, ha fatto diventare frenetici gli uomini prospettando il pericolo che mezza umanità sia condannata a morire di esaurimento, per l'impossibilità fisiologica che il regime individualistico di libera concorrenza restauri le macerie e dia nuove possibilità di vita — il problema concreto, oggi, in piena catastrofe sociale, quando tutto è stato dissolto e ogni gerarchia autoritaria è scardinata irrimediabilmente — è quello di aiutare la classe lavoratrice ad assumere il potere politico, è quello di studiare e ricercare i mezzi adeguati perché la traslazione del potere dello Stato avvenga con effusione minima di sangue, perché lo Stato nuovo comunista si attui diffusamente dopo un breve periodo di terrore rivoluzionario.
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