Ma questa concretezza sfugge agli illuministi dell'astratta ragione ragionante. Essi, i profondi studiosi dei problemi concreti, reputano il bolscevismo (nel numero scorso, Energie Nove ha pubblicato un articolo di P. Ballario sul bolscevismo. Un ufficiale italiano ritornato da Mosca pochi mesi fa, racconta che il Soviet di Mosca in ogni assemblea, si fa tradurre i giudizi e le impressioni latine e anglosassoni sul bolscevismo e sui Soviet. L'ufficiale italiano era umiliato dalla gioconda ilarità di quei delegati operai per le scempiaggini che la cronaca europea scrive sulla loro attività politica ed economica; era umiliato ed avvilito, perché la guerra, apportatrice in Russia di un ordine, che coincide con la coscienza e la volontà della totale società russa, e si sviluppa di un secolo ogni anno perché condizionato dalla sola volontà buona degli uomini, non avesse nei nostri paesi contribuito che a moltiplicare la già vasta tribú degli scemi, che confondono la vita e il pensiero con l'arte di fare sberleffi) un fenomeno «russo», hanno ucciso l'uomo per il concetto, hanno ucciso lo Stato per il «problema» e «l'ordine», nel processo di immiserimento della coscienza storica, può finire, identificandosi in un delegato di pubblica sicurezza.
Leninismo e marxismo di Rodolfo Mondolfo(63)
Si racconta che un professore tedesco di scuole medie, riuscito stranamente a innamorarsi, cosí combinasse insieme la pedagogia e la tenerezza: — Mi ami tu, tesoretto mio? — Si. — No, nella risposta deve essere ripetuta la domanda in questo modo: Si, ti amo, topolino mio!
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