Sviluppate e arricchite, dovranno essere domani gli organi del potere proletario che sostituisce il capitalista in tutte le sue funzioni utili di direzione e di amministrazione.
Già fin d'oggi gli operai dovrebbero procedere alla elezione di vaste assemblee di delegati, scelti tra i migliori e piú consapevoli compagni, sulla parola d'ordine: «Tutto il potere dell'officina ai comitati d'officina», coordinata all'altra: «Tutto il potere dello Stato ai Consigli operai e contadini».
Un vasto campo di propaganda concreta rivoluzionaria si aprirebbe per i comunisti organizzati nel Partito e nei circoli rionali. I circoli, d'accordo con le sezioni urbane, dovrebbero fare un censimento delle forze operaie della zona; e diventare la sede del Consiglio rionale dei delegati dell'officina, il ganglio che annoda e accentra tutte le energie proletarie del rione. I sistemi elettorali potrebbero variare a seconda della vastità delle officine; si dovrebbe cercare però di far eleggere un delegato ogni quindici operai divisi per categoria (come si fa nelle officine inglesi), arrivando, per elezioni graduali, a un comitato di delegati di fabbrica che comprenda rappresentanti di tutto il complesso del lavoro (operai, impiegati, tecnici). Nel comitato rionale dovrebbe tendersi a incorporare delegati anche delle altre categorie, di lavoratori abitanti nel rione: camerieri, vetturini, tranvieri, ferrovieri, spazzini, impiegati privati, commessi, ecc.
Il comitato rionale dovrebbe essere emanazione di tutta la classe lavoratrice abitante nel rione, emanazione legittima e autorevole, capace di far rispettare una disciplina, investita del potere, spontaneamente delegato, ed ordinare la cessazione immediata e integrale di ogni lavoro in tutto il rione.
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